Terrassa è una cittadina situata a pochi chilometri da Barcellona in Spagna che vide la prima grande uscita delle nostre giovanili dopo che la Società aveva deciso nel 1987 di ricominciare da zero.
Il campionato 1986/87 si era concluso con buoni risultati (quinto posto alla finale nell’indoor per la promozione alla A e terzo posto nel girone di qualificazione della B di prato) ma ormai si era capito che il ciclo iniziato una decina di anni prima era alla sua conclusione. I ragazzi di Riva, pur ancora giovani (25-27 anni), avevano perso l’iniziale entusiasmo e si erano ridotti di numero; erano subentrati alcuni bravi atleti provenienti dalla disciolta società di Locca in Val di Ledro ed alcuni dei giovani di Mori allevati dal prof. Rensi che tanta gloria daranno negli anni successivi alla società lagarina. Quest’ultima, avendo un buon numero di ragazzi tra i 16 ed i 18 anni, aveva in quel 1987 deciso di iscriversi per la prima volta alla serie B privandoci di alcuni validi giocatori.

20100218storia01.jpg

Una delle ultime uscite della prima squadra dell’H.C.Riva
nel campionato indoor 1986/87

C’è anche da aggiungere che da alcuni anni la nostra Società non riusciva ad allestire squadre giovanili e quindi non c’erano forze nuove per integrare l’organico che si stava assottigliando. La dirigenza assunse allora una decisione drastica liberando i propri giocatori alcuni dei quali andarono a giocare a Villafranca, altri a rinforzare la squadra di Mori. Decise però di ricominciare da zero cercando di ricostituire un vivaio; per far questo si rivolse ad un suo ex-giocatore, Oscar Di Stasio, che alcuni anni prima era andato a Roma per studiare all’I.S.E.F. (giocando in serie A con l’H.C.Roma ed arrivando in Nazionale) ed era da poco rientrato.

20100218storia02.jpg

Oscar Di Stasio tra i suoi piccoli allievi

Si offrì la collaborazione alla Scuola Elementare di Rione Degasperi per un corso in orario scolare; si aprì poi un corso presso la palestra delle Sighele al quale si iscrissero un grande numero di bambine e bambini tra i 7 ed i 10 anni. Accanto ai tantissimi allievi della scuola di Rione (tra cui Patrick e Luca R.), ne vennero molti anche da altre scuole come per esempio Alberto, grande amico di Luca R. il quale, per la fortuna dell’hockey nostrano e nazionale, lo convinse a provare. In quella fase erano tra i 30 ed i 40 i partecipanti al corso e c’è da notare che per la prima volta si era aperto anche alle femmine. L’entusiasmo era davvero tantissimo e si riuscì a coinvolgere un gran numero di genitori che si prodigarono per dare una mano; tra i tanti ricordiamo Paolo e Bepi Cretti, papà e zio di Patrick, Giancarlo Bernardelli, Renato Merighi. Ci fu anche il ritorno di due vecchie glorie dei primi anni dell’H.C.Riva, Rino Tedeschi e Claudio Galvagni, che diedero una mano ad Oscar negli allenamenti.
La scommessa era vinta: in pochi mesi si era riusciti a ricostituire un vivaio molto numeroso e con grandi prospettive data la giovanissima età dei suoi componenti. Gli allenamenti proseguirono per tutto l’inverno ed in primavera si allestì la squadra maschile per partecipare al campionato allievi (under 14). La maggior parte dei suoi atleti erano degli anni 1977 e 78 (solo un paio del 75) mentre il limite di età per questa categoria era il 1974; eravamo inseriti nel girone trentino dove incontrammo il Mori (che poi sarebbe arrivato secondo alla finale nazionale) che ci diede una bella lezione (0-15 dalla prima squadra e 0-7 dalla seconda) mentre ce la giocammo con il Villazzano (0-2).
A fine agosto di quel 1988 si organizzò uno stage alla palestra delle Sighele che fu tenuto da Salvatore Arangino, un bravissimo tecnico sardo, di grande esperienza e capacità in particolar modo nel settore giovanile.

Alcune fasi degli allenamenti alla palestra Sighele nell’agosto 1988

20100218storia05.jpg

Stage del 1988: in piedi Salvatore Arangino, Alessandro Spallino, Moris Omezzolli, Matteo Ferroni, Alessandra Michelotti, .. ,
Alberto Marchi, Cristian Mercati, Claudio Galvagni; in ginocchio Andrea Galvagni, Alessio Merighi, Daniel Cretti,
Patrick Cretti, Andrea Parolini, .. , Luca Risatti, Marco Grazioli.

Cerchiamo di ricordare il maggior numero degli atleti di quei primi anni: fra le ragazze Marcella Andreoli, Elena Bernardelli, Erika Boniolo, Jennifer Chiarani, Alessandra Michelotti, Lisa Di Giuseppe, Cristina Perini, Michela Perini, Federica Rossetto, Barbara Giovanella, Arianna Lattisi, Jennifer Chiarani, Arianna Bassetti, Stefania Lorusso, Giusy Molinaro, Ilaria Segalla, Monica Santorum, Elena Briosi; fra i ragazzi Daniel Cretti, Patrick Cretti, Massimiliano Ferrari, Matteo Ferroni, Andrea Galvagni, Moris Omezzolli, Alberto Marchi, Diego Turrini, Cristian Mercati, Andrea Benamati, Giuliano Tonelli, Fabrizio Montagni, Mattia Giovanella, Maurizio Squarzoni, Alessio Merighi, Marco Grazioli, Luca Risatti, Andrea Parolini, Tiziano Valduga, Giuliano Tonelli, Andrea Grottolo, Alessandro Spallino, Alberto Marchi, Giorgio Molinaro,Thomas Benamati, Alessandro Spallino, Andrea Benamati, Matteo Pesarin, Davide Pedri, Michele Palmieri, Michele Betta, Pietro Lograsso. Sicuramente se ne è dimenticato qualcuno ma erano veramente tanti e non si hanno molti documenti che ce li possano ricordare.

Le foto-tessera di alcuni atleti prese dai cartellini di partecipazione ai Giochi della Gioventù
(non fa tanta tenerezza il primo a sinistra?).

A settembre si ripresero gli allenamenti e nella primavera del 1989 si partecipò per la seconda volta al campionato allievi, questa volta anche con la squadra femminile. I nostri atleti erano cresciuti ma il divario di età con le altre squadre era ancora grande; i maschi persero con il Mori A (1-8 e 1-7) e col Villazzano (1-4), ma vinsero (3-2) e pareggiarono al ritorno (2-2) col Mori B; ancora meglio le bambine che persero nettamente (1-13) con il Mori che sarebbe poi giunto secondo alle finali nazionali ma fecero buoni risultati con Villazzano (5-2 e 2-9) e con Villafranca (10-1 e 4-1). Da notare che ci si allenava e si giocavano gli incontri di campionato su un campetto, in terra battuta ed in forte pendenza, ricavato dal Comune al PEEP sull’area in cui dopo pochi mesi sarebbe stato realizzato il nuovo campo della Rionese.

In piedi: Giorgio Molinaro, Alberto Marchi, Matteo Pesarin, Matteo Ferroni, Cristian Mercati, Andrea Benamati,
Rino Tedeschi (all.); in ginocchio: Daniel Cretti, Moris Omezzolli, Patrick Cretti, Massimiliano Ferrari, Thomas Benamati.

E siamo arrivati a Terrassa. Nel 1988, su incarico della Federazione, aveva fatto visita al nostro centro giovanile un bravissimo tecnico tedesco, Horst Wein, che era rimasto favorevolmente impressionato dalla nostra organizzazione e dal livello dei nostri allievi. Siccome era troppo bravo, di lui la Federazione si era disfatta per cui era passato in Spagna a collaborare con quella Federazione. Era rimasto però nostro grande amico e si preoccupò di invitarci ad un torneo per varie categorie giovanili che si sarebbe tenuto nella cittadina di Terrassa, in Catalogna. Consultati atleti e genitori, si decise di partecipare. Allargammo l’invito alle altre due società provinciali di allora, l’H.C.Mori e la Cassa Rurale Villazzano e ci trovammo in partenza in 114 (due pullman al completo). Gli atleti erano 64 divisi in queste squadre: noi portavamo una under 10 (1979, 1980) maschile, una under 12 (1977, 1978) maschile ed una femminile, Mori una under 12 maschile, una under 14 maschile ed una under 16 femminile, Villazzano una under 16 femminile. Gli under 10 giocavano 4 contro 4 , gli under 12 6 contro 6, gli altri 8 contro 8.

Il torneo era nei giorni 29 e 30 aprile e 1 maggio. Partimmo prestissimo la mattina di venerdì 28 per affrontare un lunghissimo viaggio di quasi 1200 chilometri. Arrivammo a destinazione la sera e sistemammo gli atleti in grandi camerate. La mattina del sabato ci recammo a visitare Barcellona ed il pomeriggio prese inizio il torneo.

Alcune fasi di una partita dei ‘benjamin’ (under 10).

Le nostre squadre si comportarono molto bene ed in particolar modo la under 10 che giunse seconda nel suo torneo (Caixa Orense 8-2, Adaxe 3-9, Matadepera 88 9-4, Pedrixtes 10-5, Cd Tarrassa 1-9, Matadepera HC 7-5, Era Tarrassa 10-2); la under 12 femminile arrivò terza (S.Tomas 1-3, Getxo 3-0, Matadepera 10-0, Tarrassa A 3-0, Adaxe 7-1, Cd Tarrassa 4-6) e la under 12 maschile ottava (Caixa Orense 1-2, Cd Tarrassa 0-3, Geixo 0-4, Matadepera HC 3-1, Fc Barcellona 3-0, Hc Mori 0-4).

Ecco gli atleti rivani delle varie squadre presenti a Terrassa: under 10: Andrea Parolini, Luca Risatti, Marco Grazioli, Alessio Merighi, Mattia Giovanella, Tiziano Valduga; under 12 maschile: Giorgio Molinaro, Daniel Cretti, Patrick Cretti, Alberto Marchi, Moris Omezzolli, Andrea Galvagni, Diego Turrini, Matteo Ferroni; under 12 femminile: Alessandra Michelotti, Elena Bernardelli, Ilaria Segalla, Barbara Giovanella, Marcella Andreoli, Lisa Di Giuseppe, Arianna Lattisi, Arianna Bassetti, Stefania Lorusso; inoltre Matteo Grazioli e Fabrizio Montagni giocarono nella under 14 del Mori.

Il sabato sera ci fu la festa per gli atleti e la domenica sera per gli adulti con una gigantesca ‘paella’.

Terminato il torneo, la sera di lunedì 1 maggio ci mettemmo in cammino sulla strada del ritorno; viaggiammo tutta la notte ed arrivammo a casa il martedì verso mezzogiorno (circa 17 ore in strada). Fu per tutti una faticaccia ma fu anche, soprattutto per le bambine ed i bambini, un’esperienza indimenticabile che ancora oggi ricordano.

Nella primavera del 1990 partecipammo al campionato allievi (anni 1976-78) sia con le femmine che con i maschi. Le stesse squadre si iscrissero ai primi di giugno al torneo che si disputò a Bellaria sulla riviera romagnola.
Prendemmo anche parte ai Giochi della Gioventù. Dopo aver vinto le fasi regionali, partecipammo di diritto alle fasi interregionali che si disputavano quell’anno a Gorizia. Anche per questa manifestazione il limite di età era quello previsto per gli allievi (1976-78) mentre i nostri atleti erano quasi tutti o del 1977 o del 1978. Nonostante la giovane età però si comportarono molto bene. Addirittura la squadra femminile dominò il torneo (CUS Trieste 14-0, Scuola Media Casale 4-2, Polisportiva Loiano 6-1) ed acquisì il diritto di partecipare alla fase finale prevista per l’estate a Roma. La squadra maschile invece giunse terza (CUS Trieste 6-1, Foscarini Venezia 0-6, CUS Bologna 3-6). A Roma fummo ospitati all’Acqua Acetosa nel cui impianto si giocarono le finali; fu per le nostre atlete una bellissima esperienza anche se non riuscirono a vincere data la loro giovanissima età.
Siamo così giunti ad un altro evento che ancora oggi gli atleti di allora ricordano con nostalgia: a fine agosto di quel 1990 organizzammo uno stage di una settimana in Val di Ledro molto impegnativo ma che riuscì benissimo. Ci acquartierammo in un prato nei pressi del campo sportivo di Locca con una grande tendopoli visto che tra atleti ed accompagnatori eravamo una quarantina. La Pro-Loco della Val Concei ci concesse l’utilizzo di un grande tendono provvisto di cucina, tavoli e panche ove i nostri cuochi preparavano grandi pranzi. C’era un nutrito numero di adulti suddivisi in gruppi: addetti alla cucina, addetti agli intrattenimenti, addetti alla preparazione degli atleti. Capo cuoco era Bepi Cretti, una grande persona, sempre allegro e disponibile; alle sue dipendenze un certo numero di mamme e qualche piccolissima addetta all’allestimento della sala mensa.

Ci si allenava intensamente due volte al giorno; prima di cena le addette agli intrattenimenti inventavano dei giochi spettacolari come per esempio una bellissima caccia al tesoro a coppie.

Alcuni momenti dell’allenamento

Head coach dello stage era Oscar Di Stasio coadiuvato da Paolo Cretti, Rino Tedeschi e Ciccio Galvagni; Cristiano teneva bambine e bambini sotto i 10 anni.

Una notte si abbatté sulla Valle una furiosa grandinata che allagò il nostro accampamento compresi letti, brande e sacchi a pelo che il giorno successivo dovemmo stendere ad asciugare al sole.
Fu una settimana allegra e divertente per tutti, genitori al seguito compresi, che purtroppo chiuse, in una maniera poco simpatica, questo ciclo iniziato nel’87 con il corso nella Scuola Elementare di Rione. Infatti di lì a poco sorsero delle incomprensioni che portarono alla uscita dalla Società di tutta la squadra femminile insieme ad Oscar e ad alcuni tecnici ed accompagnatori. Non è il caso di rivangare sulle cause che portarono alla uscita della squadra femminile che si costituì in una nuova società e vinse, come Scuola Media Sighele, la edizione dei Giochi della Gioventù dell’anno successivo. Certo che grandi sono il rimpianto e l’amarezza perché la nuova società resistette solo un paio di anni e poi si fece assorbire dalla società di Mori riuscendo a perdere in pochissimo tempo quasi tutte le sue atlete. Ne rimase solo un paio (Arianna Bassetti ed Erika Boniolo) che fecero anche parte per vari anni della squadra nazionale; ma tanti erano i talenti in quella squadra (Lisa Di Giuseppe, Federica Rossetto,…) e fu un vero peccato l’averli persi.
La nostra Società proseguì ovviamente nella sua strada arricchendo il gruppo dei maschi e ricreando la squadra delle bambine. Di lì a poco entrerà a far parte dello staff tecnico Mario Rensi che tanto aveva contribuito a creare una struttura forte e vincente a Mori. Si inizierà così un altro ciclo, partendo dagli stessi atleti, che riuscirà a primeggiare per vari anni in Italia vincendo anche un titolo nazionale indoor under 16. Alcuni suoi atleti finiranno in nazionale, alcuni suoi atleti vinceranno il campionato di serie A nelle file dell’Adige di Mori. Di questo periodo però parleremo in altra puntata.

Pin It on Pinterest