Nella nostra Regione l’hockey è nato a Riva nel 1971 ma da allora sono sorte altre società di cui illustreremo brevemente la storia. Per iniziare parleremo di Riva e dintorni dove, oltre al nostro, si sono costituiti altri quattro clubs, due dei quali a Riva, uno ad Arco ed uno a Locca di Concei in Val di Ledro. I due clubs sorti a Riva crearono qualche problema alla nostra Società, gli altri due, una volta esaurite le energie, contribuirono a rafforzare gli organici delle nostre squadre giovanili di allora.
Hockey Club Basso Sarca (1975-1976)
Nel primo capitolo di questa storia abbiamo parlato del trionfo della nostra squadra ai Giochi della Gioventù di Palermo nel luglio del 1975. In quella manifestazione a livello nazionale giocavano i nati negli anni 1961, 62, 63 e 64 e la nostra squadra era veramente fortissima. Oltre ai ragazzi che avevano conquistato l’oro ai Giochi ce ne erano molti altri che formavano un gruppo di una trentina di atleti tra i 10 ed i 15 anni. Data l’abbondanza di atleti e con l’intento di dare a tutti la possibilità di giocare, la dirigenza della nostra Società pensò di creare un nuovo club per poter iscrivere al campionato allievi un’altra squadra. La nuova società, l’H.C. Basso Sarca, si diede un direttivo e ad essa vennero trasferiti gli atleti più giovani del nostro vivaio (una quindicina) cioè quelli degli anni 62, 63, 64, 65 e 66; quegli degli anni precedenti (59, 60, 61) rimasero nel Riva.
Già in quel 1975 presero parte al campionato allievi le squadre delle due società cittadine; per la cronaca i ‘grandi’ di Riva ebbero la meglio sui ‘piccoli’ del Basso Sarca vincendo all’andata per 9-0 ed al ritorno per 11-0. La squadra che partecipò ai Giochi della Gioventù di Palermo comprendeva allievi di entrambi i gruppi.
La squadra che trionfò ai Giochi di Palermo del 75
Dopo una prima fase in cui i due clubs collaborarono senza problemi, ad un certo punti i dirigenti della nuova società sentirono troppo stretto il legame che li univa al Riva e vollero staccarsi ed agire autonomamente. La cosa ovviamente non poteva andare bene ai nostri dirigenti che si vedevano in questo modo sottrarre tutta una fascia di età che aveva faticosamente portato al nostro sport e formato. I due club entrarono in conflitto e ruppero i ponti. Il Basso Sarca iscrisse nel 76 una squadra al campionato allievi (anni 62, 63,…) e riuscì perfino a mettere in campo una prima squadra che iscrisse al campionato di serie C di prato. Gli allievi, ancora molto giovani rispetto al limite di categoria (1960), si comportarono bene e si difesero con onore nel doppio confronto con il Riva (1-4 e 0-4); ricordiamo alcuni nomi: Stefano Benini, Danilo Chemolli, Sergio Farina, Danilo Pombeni, Roberto Rigatti, Mario Cosser, Andrea Marinelli, Armando Farina, Piero Clari, Franco e Marco Corona, Stefano Fadanelli, Corrado Guidugli. Per portare a termine la serie C i dirigenti trovarono invece molte più difficoltà e dovettero andare a cercare le vecchie glorie che anni prima avevano iniziato con l’H.C.Riva fra i quali il mitico René Marchi (anni 36) e poi Sergio Martini, Lucio Parolini, Enzo Girardi, Elio Santuliana, Bruno Bassetti, Giuseppe Sorbara nonché Giuseppe Ravanelli.
Nella foto sopra scattata nel 1976 la formazione allievi dell’ H.C. Basso Sarca ove si riconoscono in piedi Danilo Chemolli, Roberto Rigatti, Mario Cosser, Andrea Marinelli, in ginocchio Sergio Farina, Danilo Pombeni, Stefano Benini, Armando Farina, Piero Clari.La conseguenza peggiore di questa rottura fu che le due società non si accordarono per fare un’unica squadra da iscrivere ai Giochi della Gioventù di quel 1976 (limite di età 1962) per cui i ragazzi rimasero divisi anche se la maggior parte erano tesserati per il Basso Sarca. Si dovette fare una fase comunale con scontro fratricida in cui prevalse abbastanza nettamente la squadra del nuovo club che partecipò poi a Trieste alla fase interregionale in cui fu subito estromessa dalla competizione. Questa eliminazione fu un delitto perché della squadra che andò a Trieste facevano parte alcuni giocatori che avevano trionfato a Palermo l’anno precedente; gli stessi ragazzi l’anno successivo, il 1977, tornati in seno al Riva, riconquistarono la finale nazionale dei Giochi ove, pur con una buona dose di sfortuna e qualche recriminazione, vinsero l’argento. Con ogni probabilità una squadra che avesse riunito le migliore forze dei due gruppi avrebbe potuto in quella edizione del 76 bissare la conquista dell’oro.
La storia della nuova società finì come doveva finire in considerazione della scarsa consistenza della sua struttura organizzativa e tecnica. Alla fine di quel 1976 tutti i dirigenti si eclissarono e la società si sciolse; tutti i suoi allievi tornarono nel Riva venendo a riformare un validissimo gruppo che per ancora tanti anni partecipò all’attività agonistica della nostra Società.
Val di Ledro Hockey Prato (1978-1983)
Nel 1977 Cristiano, che allora allenava le squadre giovanili della nostra Società, insegnava presso la Scuola Media di Bezzecca e cominciò a parlare ai suoi allievi di uno sport bellissimo ma sconosciuto: l’hockey. Riuscì persino ad avere l’autorizzazione dal Preside a sostituire per alcune ore la sua materia d’insegnamento (applicazioni tecniche) con lezioni di hockey in palestra. La cosa piacque a tantissimi ragazzi che vollero proseguire anche al di fuori dell’orario scolastico. La Scuola di Bezzecca, l’unica della Valle, era frequentata da allievi di tutti i Centri intorno al laghetto per cui nei pomeriggi in cui si svolgevano gli allenamenti, si potevano trovare sulle strade che da Molina, Mezzolago, Pieve, Bezzecca portavano al campo di Locca tanti bambini in bicicletta con un bastone da hockey legato alla canna (allora non si conoscevano i portamazze).
Vennero interessati alcuni genitori e nel 1978 si fondò la nuova Società che, pur avendo sede a Locca di Concei, prese il nome di Val di Ledro H.P. per caratterizzare il fatto che era rivolta ai ragazzi di tutta la Valle; primo ed unico Presidente fu il signor Michelotti di Locca, papà di due giocatori. Già nel campionato allievi 1978/79 vennero iscritte due squadre che nel girone di qualificazione giocarono con due squadre iscritte dal Riva; da notare che Cristiano era l’allenatore di tutte quattro le squadre e non gli risultava perciò molto agevole saltare da una panchina all’altra.
La squadra della Valle, con il nome di Scuola Media Garibaldi di Bezzecca, si prese la rivincita sui rivani eliminandoli nel maggio del 1979 nella fase comprensoriale dei Giochi della Gioventù; poi però nella finale regionale venne battuta ai rigori dalla rappresentativa della Scuola Media Alfieri di Bolzano.
Nel campionato allievi 1979/80 (atleti degli anni 1964-1967) la Società raggiunse il suo miglior risultato agonistico conquistando la finale nazionale. Nel girone di qualificazione si sbarazzò con qualche difficoltà del Riva e soprattutto di un fortissimo Villafranca; negli spareggi fece fuori con una certa facilità una squadra marchigiana ed una emiliana conquistando l’accesso alle finali di Roma. Qua la concorrenza era davvero terribile (Amsicora, H.C. Roma, …) per cui non mancarono delle solenni batoste.
Riportiamo i nomi che rimangono nella memoria dei tanti ragazzi di quel gruppo: Alberto Pellegrini, Nicola Rosa, Andrea Boccagni, Cesare Zecchini, Guido Boccagni, Fabio Boccagni da Molina, Marco Risatti, e Alberto Trentini da Mezzolago, Massimo e Maurizio Ricottini da Pieve, Michele e Lorenzo Michelotti, Rolando e Massimo Bartoli, Sergio e Claudio Casolla, Michele e Angelo Sartori, Alfredo e Vittorio Terengo, Gabriele Santi, Eugenio Cigalotti, Roberto Rinaldi, Maurizio Brigà, Sandro Mazzola tutti dalla Val Concei.
Nella foto la squadra ‘ragazzi’ del Riva 1981/82 che allinea vari giocatori della Valle fra cui in piedi Michele Sartori, Michele Michelotti, Rolando Bartoli, Alfredo Terengo, e in ginocchio Alberto Trentini e Lorenzo Michelotti.Nei campionati degli anni successivi i ragazzi che uscivano di età per la categoria più giovane venivano tesserati con il Riva mentre il Val di Ledro continuò la partecipazione alla categoria allievi fino al 1982/83. Negli ultimi anni rimpinguarono le fila di questa squadra anche alcuni atleti di Riva e persino di Mori, centro in cui l’hockey era entrato da pochissimo tempo, fra i quali anche Marco Bisoffi, Fabio Turella, Mauro Stolfo.
Dal 1979 fino al 1983 la società ledrense organizzò sul campo di Locca dei bellissimi tornei internazionali giovanili con la partecipazione di tante squadre provenienti da Oltralpe; il torneo venne dedicato alla memoria di Massimo Bartoli, un giocatore della squadra deceduto giovanissimo in un incidente stradale. Memorabile fu il torneo per la categoria under 18 che si tenne a fine agosto del 1980 con 12 squadre italiane, tedesche ed austriache. Era presente anche la Nazionale Italiana che vinse il trofeo dopo aver faticato moltissimo in semifinale a superare la fortissima squadra messa in campo da Cristiano con giocatori del Val di Ledro e di Riva.
. Consegna del trofeo Massimo Bartoli nel 1982. La formazione del Val di Ledro nel 1982.
Con il 1983 si chiuse l’avventura della Società ledrense perché ormai il numero di atleti si era ridotto sia perché i più grandi erano dovuti passare al Riva, ma soprattutto perché, avendo smesso Cristiano con l’insegnamento, non aveva più avuto la possibilità di continuare il lavoro di promozione all’interno della Scuola di Bezzecca. Tutti i giocatori vennero tesserati dal Riva dove molti continuarono a giocare fino a che in riva al Garda si chiuse nel 1987 un’epoca per ricominciare tutto da zero.
Nella prima squadra del Riva del 1984 ci sono ancora Alberto Trentini, Alberto Rosa e Lorenzo Michelotti.
S.M. Arco (1990-1993)
Siamo nel 1989 e da un paio di anni la nostra Società, dopo aver chiuso col passato, ha iniziato un nuovo ciclo ripartendo da zero con una campagna promozionale tra i bambini della Scuola Elementare. Era già intenzione dei dirigenti provare ad interessare al nostro sport anche altre località della Busa pensando soprattutto ad Arco. Proprio in quel periodo uno degli artefici della nascita e fioritura dell’hockey a Mori, il professor Mario Rensi, era entrato in rotta di collisione col Presidente della Società del centro lagarino ed aveva abbandonato la conduzione delle sue tante squadre giovanili e l’attività hockeistica nella Scuola Media. Ai dirigenti di Riva non parve vero che si rendesse disponibile una persona validissima per cui gli proposero di tenere un corso promozionale presso la Scuola Elementare di Arco. Il corso ebbe un grande successo e furono molti i ragazzi che vollero poi proseguire anche al di fuori della scuola, sempre seguiti dal professor Rensi. Gli allenamenti si svolgevano sul campetto di S.Giorgio, non precisamente ideale per il nostro sport, ma accessibile dal momento che molti ragazzi abitavano proprio in quel sobborgo di Arco. In stretta collaborazione con il Riva, fu nel 1990 creata la Società con la Presidenza affidata alla signora Mosna, mamma di uno dei giocatori.
Ricordiamo i nomi di alcuni atleti: Giovanni ed Elena Bonisolli, Alessandro Mosna, Franco e Mauro Caumo, Mattia Mascher, Loris Zadra, Davide Torboli.
Nelle foto sopra, da sinistra Giovanni Bonisolli, la squadra allievi dell’H.C.Riva alle finali nazionali del 1994 con tanti giocatori provenienti dall’Arco (in piedi Mattia Mascher e Franco Caumo, in ginocchio Loris Zadra, Mauro Caumo e Davide Torboli), Elena Bonisolli nel 1999 con la maglia del Mori-Villafranca.
Le poche ragazze che erano state reclutate furono tesserate per il Riva mentre la squadra maschile fu iscritta già nella stagione 1990/91 al girone trentino del campionato allievi con buoni risultati: perse con onore con le forti squadre di Riva e Mori ma superò quelle di Villazzano e di Egna.
Sempre con l’aiuto della società di Riva la squadra di Arco partecipò ai campionati allievi anche negli anni 1991/92 e 1992/93. Però, non avendo potuto proseguire la promozione nella scuola di Arco, i ricambi erano veramente rari. Ad un certo punto quindi fu giocoforza, nel 1993, passare tutti gli atleti nelle squadre di Riva e chiudere l’avventura. Mario Rensi passò nella struttura tecnica della nostra Società contribuendo con la sua passione e competenza al raggiungimento di tanti successi delle nostre squadre giovanili.
Hockey Club Alto Garda (1991-1993)
La vicenda legata all’Alto Garda è quella che suscita maggior rammarico in chi ha vissuto tutta la storia dell’H.C. Riva perché ci sottrasse un gruppo di ragazze veramente forte nel quale tanto avevamo investito ma soprattutto perché fece si che quel gruppo in pochissimo tempo andasse completamente disperso.
Nelle foto la squadra under 12 femminile al torneo di Terrassa in Spagna nel 1989 e Arianna Bassetti sul vecchio campetto del PEEP (1989).
Si era nel 1990 ad appena tre anni dal rinnovamento operato con la promozione nelle scuole e il reclutamento di tantissime ragazze e tantissimi ragazzi dai 9 ai 13 anni. In avvio della stagione 1990/91 il direttivo voleva portare delle variazioni nella struttura tecnica modificando le competenze dei vari allenatori. A qualcuno di questi la cosa non andò bene e cercò di tirare dalla sua parte i genitori soprattutto del gruppo femminile. Si creò una contrapposizione piuttosto aspra e, per tutelare le ragazze, il direttivo concesse al gruppo di genitori di gestire autonomamente la squadra femminile (iscritta al campionato allieve) pur nell’ambito della nostra Società. La squadra, dotata di atlete di notevole valore, partecipò anche ai Giochi della Gioventù (manifestazione riservata agli allievi delle medie) dove, per dispetto, fu iscritta come Scuola Media Sighele invece che con il nome della Società di appartenenza; superò brillantemente le fasi provinciale ed interregionale qualificandosi per la finale nazionale.
Come si può comprendere i rapporti si deteriorarono ulteriormente e giunsero alla rottura ad inizio stagione 1991/92. In modo molto previdente il gruppo dissidente si era ad inizio 1991 costituito in Società, l’H.C. Alto Garda per l’appunto, ed ora voleva tutte le nostre ragazze. Queste però erano tesserate col Riva che le aveva iscritte al campionato allieve. Con l’aiuto ed i consigli di qualche personaggio che aveva in forte antipatia il nostro club, fu escogitato il seguente stratagemma: le ragazze furono convinte a non scendere in campo nelle prime due partite di campionato facendo si che il Riva venisse estromesso dal torneo e che le ragazze venissero automaticamente svincolate. Dopo questo giochetto, il Comitato Trentino, che gestiva il campionato, sostituì la squadra iscritta dal Riva con quella iscritta dall’Alto Garda.
In un attimo quindi l’H.C.Riva perse una buonissima squadra ed una ventina di bravissime giocatrici il cui destino sarebbe stato quello di arrivare molto in alto, probabilmente anche nella massima serie. La vittoria del gruppo costituitosi nella nuova Società portò però ad un rapido scioglimento della squadra.
In quel 91/92 l’Alto Garda disputò i campionati allieve (under 14) e ragazze (under 18) nonché i Giochi della Gioventù ove, col nome di S.M. Sighele, conquistò l’oro nella finale nazionale di Catania.
Anche nel campionato 1992/93 furono iscritte la squadra allieve (che raggiunse la finale nazionale) e quella ragazze ma già il gruppo che con tanto vigore aveva voluto la separazione dal Riva, a poco più di due anni di distanza stava esaurendo il suo anelito di rivalsa. Qualcuno approfittò della situazione e convinse la dirigenza dell’Alto Garda a sciogliere la società ed a passare tutte le ragazze nel proprio club. Da subito molte atlete si ritirarono, poche proseguirono per un brevissimo periodo nella nuova società, solo due ebbero la costanza di proseguire. Le due, Erika Boniolo e Arianna Bassetti, ebbero poi la fortuna di passare al Villafranca con il quale hanno giocato per tanto tempo in serie A conquistando, oltre a tanti allori, anche un posto fisso in nazionale. In quella squadra dei primi anni novanta erano però tante le atlete di valore e di sicuro avvenire; ricordiamo soprattutto Federica Rossetto, Lisa Di Giuseppe, Alessandra Michelotti, Barbara Giovanella, Elena Bernardelli. Vogliamo ricordare anche i nomi di tante altre: Monica Santorum, Ilaria Segalla, Jennifer Chiarani, Arianna Lattisi, Elena Briosi, Giusy Molinaro, Michela Perini, Cristina Perini, Stefania Lorusso, Marcella Andreoli, Amina De Biasio, Sara Galvagni, Paola Michelotti. Probabilmente qualche nome è sfuggito ma già il numero di quelle menzionate sta a mostrare quale patrimonio faticosamente raccolto venne stupidamente disperso.