Grandissima prova della nostra prima squadra femminile che riesce a mantenersi nella massima serie indoor dopo una battaglia cruenta con il Cuscube Brescia, condannato alla retrocessione.

Le ragazze dell’under 16 sono purtroppo ancora una volta seconde a livello nazionale pur non avendo perso nemmeno un incontro ed avendo dimostrato di giocare rispetto alle altre ad un altro livello: peccato, peccato, peccato.

Per domenica prossima 12 febbraio è in programma a Ospedaletto Euganeo la quinta tappa della Coppa Veneto indoor alla quale parteciperemo sia con la maschile che con la femminile delle superbabies.

Serie A femminile: grandi, grandissime, immense !!!!

Abbiamo tutti sofferto fino all’ultimo ma proprio per questo è più dolce il frutto che le nostre ragazze hanno colto nell’evento finale di questo campionato indoor 2011-2012 di serie A: rimaniamo ancora una volta (la quarta) nell’Olimpo, tra le 8 più forti squadre a livello nazionale. Una soddisfazione enorme per le atlete, per Patrick, per la società intera, una soddisfazione ottenuta soprattutto con la determinazione, lo spirito di squadra, la voglia cattiva di non mollare mai. Doti forse più naturali in una squadra maschile ma che col tempo, dopo tante battaglie con avversarie spesso più forti o meglio più preparate, anche le nostre grandissime ragazze hanno acquisito.

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Tutti conosciamo le difficoltà che la squadra deve sempre incontrare, frutto della quasi impossibilità di portare avanti una fase di preparazione adeguata a causa della scarsa disponibilità di impianti, ma soprattutto dei problemi legati alla lontananza, al lavoro, allo studio. Questa scarsa preparazione si fa sentire nella non sempre perfetta applicazione degli schemi di Patrick e nella tenuta atletica che spesso viene a mancare proprio sul più bello. E proprio per queste difficoltà questa piccola-grande vittoria ha un gusto ancora più dolce.

Non si può dire che a Bologna, sede della fase finale, abbiamo disputato delle belle partite, anzi in qualificazione abbiamo sicuramente giocato meglio, combattendo alla pari con Villafranca, Catania e Brescia. Forse a causa dell’emozione del momento, le ragazze hanno giocato abbastanza contratte, cadendo a volte in errori ingenui, non applicando con tempismo e precisione gli schemi ormai collaudati. E poi, come al solito, facciamo una fatica pazzesca a metterla dentro: 5 reti in due partite con appena 3 realizzazioni su azione. Per non parlare dei corti in attacco:11 a favore e la miseria di un goal e mezzo (mezzo perché segnato su azione successiva al corto). Anche la difesa ha reso meno del solito: 7 reti in due incontri sono sopra la media stagionale; ottima invece la difesa sul corto avversario con zero reti subite su 7 tentativi.

La semifinale col Leonidas parte subito malissimo perché incassiamo la solita rete sciocca già dopo due minuti. Non ingraniamo assolutamente e le avversarie, senza fare nulla di straordinario, chiudono la prima frazione sul 3-0. C’è una reazione nella ripresa ma le reti di Laura (rigore) e Martina (azione successiva a corto) non ci evitano la sconfitta (2-5).

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L’ultima partita diventa così determinante per il dentro o fuori dalla A: incontriamo quel Cuscube (battuto in semifinale dal CUS Padova) che ci ha sconfitto due volte in qualificazione. Prima dell’incontro ci risolleva l’animo la notizia che non ci sarà la Possali, elemento di valore che ci aveva fatto molto soffrire; c’è però una nuova olandese che, come al solito, la società bresciana fa calare dal nord all’ultimo momento con invidiabile spirito sportivo.

Il Cuscube non è granchè, anzi, però anche le nostre ragazze non giocano benissimo; l’incontro rimane equilibrato fino al 6’quando, in conclusione di una azione ben congegnata, Martina infila l’1-0. Si può osservare che la tattica delle avversarie prevede di incollarela Kristelle al culo di Laura per cercare di contenerla anche se quasi sempre la nostra centrale riesce ad andare via con abili finte di corpo o di potenza.

In ogni caso la squadra lombarda, abbandonata in panchina dal Max, cerca di reagire e dapprima pareggia verso il quarto d’ora  e poi passa in vantaggio a 5 secondi dal fischio di chiusura del primo tempo.. Questa situazione avrebbe potuto abbattere Betta e socie che al contrario reagiscono con rabbia e determinazione e, incitandosi continuamente, si gettano all’attacco. Già al 2’ Laura pareggia su angolo corto; al 10’ Paola ci porta in vantaggio con una bellissima rete da posizione molto angolata. In questo momento la squadra è salva ma inizia la reazione rabbiosa del Cuscube che a sei minuti dalla fine toglie il portiere e mette in campo 6 giocatrici di movimento. E’ un tiro a segno con tante occasioni sventate da una bravissima Michela.

Finalmente giunge liberatoria la sirena di fine match che consente alle ragazze di esultare in un canto liberatorio: serie A, serie A, ….

Ripeto: una immensa soddisfazione per queste ragazze che, nonostante non si vedano molto spesso, sono riuscire ad amalgamare un bellissimo gruppo al quale hanno dedicato amore, passione, tempo e disponibilità: bravissime!!! Una piccola nube in un orizzonte così sereno: qualcuna ha già voluto anticipare gli eventi annunciando l’imminente ritiro dalla vita agonistica; dico semplicemente che sarebbe un vero peccato, anzi mi sbilancio ad affermare che sarebbe una catastrofe per la squadra, la società, l’hockey italiano, l’umanità.

Formazione dell’H.C. Trentino Riva: Michela Dacroce, Elisabetta Calzà, Teresa Apollonio, Laura Risatti, Martina Bombardelli, Femke Jepkes, Emi Michelotti, Eithne Barion, Paola Zanzi, Alba Chiara Baroni, Mercedes Lopez, Valeria Matteotti.

Risultati play-out: semifinali Leonidas Bra-HC Trentino Riva 5-2, CUS Padova-Cuscube Brescia 5-3; finale 7°-8°: HC Trentino Riva-Cuscube Brescia 3-2.

Mi piace qua riportare le parole che Tessa, in conclusione di questa avventura, ha rivolto alle compagne di squadra ed a tutta la nostra Società: “è sempre stato un piacere giocare, e stare, con voi e vi volevo ringraziare di tutto visto che siete sempre stati fantastici ed estremamente disponibili nei nostri confronti; penso di poter dire di non essermi mai trovata così bene come nel gruppo dell’ H.C.Riva, grazie ancora di tutto!” A Tessa ed alle nostre ragazze che abitano lontano dalla Busa esprimiamo tutta la nostra riconoscenza per  i sacrifici che hanno affrontato, per il tempo dedicato alla squadra oltre che naturalmente per la simpatia e la disponibilità.

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Under 16 femminile: veramente brave ma ancora seconde.

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Lo striscione per solennizzare la conquista del titolo era già pronto ed è stato srotolato; è stato bellissimo donarlo, con una piccola rettifica, alle amiche di Padova assieme alle quali abbiamo festeggiato. Certo che se non avessimo dovuto fare il taglio all’ultimo momento, sarebbe stato infinitamente più bello: Ma lo sport è anche questo. Se nella passata edizione il titolo ci era stato derubato con la complicità di un arbitro, quest’anno la nostra squadra, pur dimostrandosi superiore a tutta la concorrenza, non ha subito torti determinanti: semplicemente non è riuscita a concretizzare il suo gioco di livello decisamente superiore, le sue migliori qualità tecniche individuali e di squadra. Le squadre affrontate non ci hanno mai messo in difficoltà anzi: venivano per gran parte dei vari incontri pressate nella loro metà campo senza grandi possibilità di portare seri pericoli alla nostra porta. La bravura della squadra ha anche messo in secondo piano il problema della mancanza di un portiere, problema che alla vigilia si pensava ci avrebbe reso impossibile lottare per il primato. E allora perché non abbiamo vinto? Perché la evidente e riconosciuta superiorità non si è trasformata in un titolo che la nostra Società insegue ormai da tanti anni, da quel lontano 1994 quando Alberto, Patrick, Luca e soci conquistarono lo scudetto under 16 indoor? Per chiarirci le idee analizziamo alcune cifre; in quattro partite abbiamo realizzato 10 reti cioè 2,5 reti di media a partita: decisamente poche! Ancora più significativa la verifica dei corti a favore: 19 corti tirati con la miseria di tre realizzazioni!! E’ pur vero che anche le avversarie non hanno fatto di più ed infatti abbiamo con le nostre difficoltà reso equilibrato un torneo che poteva essere dominato; il Padova ci ha superato solo perché si è trovato all’ultima partita nella necessità di vincere ed è riuscito a trovare la forza e quel pizzico di fortuna per battere la Roma.

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Ottima la prova della nostra difesa che ha subito solo quattro reti tenendo sempre lontane le avversarie dalla porta; ne è testimonianza la esiguità dei corti subiti (appena 6) di cui solo uno trasformato (purtroppo nell’incontro decisivo col CUS).

Riviviamo velocemente i due giorni di incontri e la alternanza di emozioni legata ai risultati che via via si susseguivano. In partenza il Valchisone, che alla vigilia pareva essere la squadra favorita, viene battuto abbastanza nettamente dal Padova (2-4) mentre la nostra squadra non riesce a superare l’Argentia, seconda del girone nord-ovest (1-1). In seguito il Valchisone perde anche dalle romane del S.Saba (2-4) e dà l’addio ai suoi sogni di gloria. Stupisce ancora l’Argentia che si impone (3-2) sul CUS Padova. Le nostre ragazze affrontano nell’ultimo incontro del sabato il S.Saba ed è un altro pareggio (2-2). A questo punto sono in testa alla classifica, e quindi favorite, S.Saba ed Argentia con 4 punti seguite dal Padova con tre, dal Riva con 2; il Valchisone è ultimissimo a zero punti.

Le nostre speranze non sono tantissime ma con due vittorie potremmo ancora dire la nostra. Iniziamo benissimo alla domenica con una netta vittoria sul Valchisone (5-1) con tra reti di Vale e due di Aurora. Segue il pareggio tra S.Saba e Argentia, risultato che per noi è importantissimo: se ora battiamo il CUS Padova, con ogni probabilità arriviamo al titolo in virtù della migliore differenza reti rispetto alle altre squadre. Come sempre la partita con le amiche padovane è combattuta ed equilibrata; nel girone di qualificazione l’abbiamo già battute due volte ma sempre soffrendo e sempre con una sola rete di scarto. Giochiamo bene ma non segniamo; anzi è il CUS che si porta in vantaggio per una delle rare distrazioni della nostra difesa. Valeria pareggia ma le avversarie si riportano in vantaggio su corto. Aurora ci regala il secondo pareggio ma, nonostante si comprimano le avversarie nella loro area, non si riesce più a passare anche per la stanchezza che si fa sentire dopo due giorni di sforzi e di emozioni. Mancano due partite e possiamo nutrire ancora qualche flebile speranza: se l’Argentia non vince e se Padova e Roma pareggiano, siamo sempre campioni. Nella penultima partita incredibilmente il Valchisone impone il 2-2 all’Argentia, impedendole così di conquistare il titolo. Nell’ultimo incontro parte bene la Roma che passa in vantaggio ma il Padova reagisce e pareggia. A questo punto, mancano una decina di minuti alla conclusione, siamo campioni. Purtroppo, per noi, le padovane si portano in vantaggio e non vengono più raggiunte relegandoci così sul secondo gradino del podio.

Enorme è la delusione per le nostre ragazze perché si rendono conto di essere le più forti ma non le prime. Il momento di scoramento passa però in fretta e nella cerimonia finale festeggiano felici assieme a Rebecca, Martina e socie.

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Un’ultima considerazione: ai primi due posti della classifica finale ci sono le squadre uscite dal girone nord-est che conferma così di essere all’avanguardia nell’orizzonte dell’hockey giovanile nazionale indoor (ma anche outdoor). Una riprova dell’ottimo lavoro svolto dalle società del Triveneto in questi ultimi anni anche per merito dei circuiti sia under 8-10-12 sia under 14 che consentono a tutti i nostri giovani e giovanissimi di giocare spesso e ad ottimo livello.

Formazione: Meme Lopez, Ele Vivaldelli, Vale Matteotti, Micky Busolli, Laura Hainzl, Prisca Succi, Antonella Piazzolla, Aurora Baroni.

Classifica finale: 1. CUS Padova (campione d’Italia 2011/2012), 2. HC Riva, 3. HC Argentia, 4.HF Libertas S.Saba Roma, 5. H.Valchisone.

Under 14 maschile: ancora alle spalle della Sculdascia.

Nella terza tappa della Coppa Veneto indoor disputatasi a Mori il 29 gennaio la nostra squadra giunge in finale ma non riesce a ripetere l’impresa della tappa precedente quando aveva sconfitto la Sculdascia al termine di un incontro combattuto ed avvincente. Si porta in vantaggio ma non riesce a resistere alle folate dei casalesi che si impongono per 4-1 e consolidano così il primato nella classifica generale.

Due gironi da quattro per la qualificazione: pareggiamo col Villafranca (0-0), ma, per fortuna, superiamo poi Grantorto (2-0) e S.Giorgio (3-1). In semifinale affrontiamo la seconda dell’altro girone che risulta il CUS Padova: è una netta e benaugurante vittoria (3-1) dato che in qualificazione i padovani avevano fatto soffrire i ragazzi di Casale perdendo solo per 1-2. Nell’altra semifinale la Sculdascia liquida il Grantorto (4-2) e quindi, come detto, in finale ci sconfigge abbastanza nettamente. Nella finale per il terzo posto il CUS Padova regola il Grantorto per 4-2.

Risultati: qualificazione: Riva-Villafranca 0-0, Riva-Grantorto 2-0, Riva-S.Giorgio 3-1; semifinale: Riva-Padova 3-1; finale 1°-2°: Sculdascia-Riva 4-1.

Classifica: 1. Pol.Sculdascia, 2. HC Riva, 3.CUS Padova, 4.US Grantorto, 5. CSP S.Giorgio, 6. H.Villafranca, 7.UHC Adige, 8.Rappr.Trentina.

Formazione: Diego Planchenstainer, Dennis Alfieri, Isaia Meneghelli, Michele Matteotti, Patrizio Mimiola, Simone Esposito, Andrea Travaglia, Mihail Velciu, Ruben Prandi.

La quarta tappa del circuito si è svolta a Ospedaletto domenica 5 febbraio; non abbiamo partecipato perché quasi tutti noi eravamo a Bologna alle finali di serie A. Il torneo ha visto solo tre squadre partecipanti perché le altre non hanno potuto raggiungere il centro padovano a causa della fitta nevicata.La Polisportiva Sculdascia ha ribadito la sua attuale superiorità mettendo in fila Rovigo e S.Giorgio.

Per questa domenica è in programma, sempre ad Ospedaletto, la quinta tappa alla quale prendiamo parte sia con la femminile che con la maschile. Sarà questa l’ultima tappa di avvicinamento all’evento finale previsto a Bondeno domenica 26 febbraio. Saranno invitate le prime otto squadre della classifica maschile (e tutte le squadre femminili) e si disputerà un torneo ad eliminazione in cui gli accoppiamenti saranno decisi dalla classifica risultante dalle 6 tappe di qualificazione. Ad oggi la classifica è questa: 1. Sculdascia con 30 punti, 2. HC Riva con 22, 3. Grantorto con 19, 4. Adige e CUS Padova con 14, 6. S.Giorgio con 13, 7. HC Rovigo con 12, 8. Villafranca con 7 e 9. HC Bondeno con 6; seguono Parma e Rappresentativa Trentina. Se dopo la tappa di domenica prossima la classifica dovesse rimanere inalterata, nel quarto di finale ci toccherebbe il Rovigo ed in semifinale la vincente di Grantorto-S.Giorgio; in finale ritroveremo quasi sicuramente per lo scontro decisivo la Polisportiva della Sculdascia.

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